venerdì 3 aprile 2009

PROVINCIALI, ANCORA SAGRA

Dal Giorno di oggi.

SE NON FOSSE un fatto vero, sarebbe quasi la commedia dell’arte. La trattativa all’interno del centrodestra per decidere chi dovrà sfidare Osvaldo Felissari alla guida di Palazzo San Cristoforo non solo non è ancora chiusa, ma minaccia di complicarsi ancora. Non sono servite telefonate, incontri notturni, fra Roma, Lodi e Milano, per designare con certezza qualcuno che si assuma l’onere di guidare la coalizione fra Lega e Pdl alle urne. Il nome di Antonio Biancardi rimane il favorito da Milano, ma anche da Roma. Grazie a un’operazione costruita tutta - giurano a Lodi - sulla testa dei vertici locali. Dietro, si ripete, c’è il colpo di coda del forzista Marco Votta, trasferito a Sondrio, ma ultimamente molto attivo sul territorio. I vertici locali, però, Biancardi proprio non lo vogliono. Lo fanno capire senza mezzi termini. LO DEFINISCONO una persona brillante. Poi aggiungono una fila di «ma». E già qualche «pezzo grosso» ha minacciato di mollare il partito se arriverà il via libera alla candidatura. L'ex sindaco di Maccastorna, però, non fa neppure una piega. Ieri non se ne stava seduto accanto al telefono, come mercoledì. Al contrario, l’abbiamo raggiunto direttamente al cellulare, in auto, mentre andava a Roma. «Oggi ho già ricevuto quattro telefonate — spiega ridendo —. No, non ho più sentito nessuno. Comunque, mi sembra che per le candidature c’è tempo fino al 7 aprile», conclude. Ma a Lodi non ci pensano proprio ad arrivare fino al 7 con questo stillicidio. Giancarlo Regali, che fra l’altro ha anche confermato ieri che fra i nomi segnalati da An per una candidatura c’è anche il suo, sta spingendo perché, attese le ultime riunioni di ieri sera, sentiti Massimo Corsaro e i vertici di Forza Italia, già stamattina si sciolgano le riserve e i vertici locali presentino definitivamente il nome del prescelto. QUESTO anche per mettere fine al curioso paradosso del fuoco di fila del Pdl locale contro Biancardi, che certo non è un nome leghista. Claudio Pedrazzini, segretario di Forza Italia, lascia sul tavolo tutte le ipotesi. «Al momento, con Roma e Milano, stiamo ancora verificando. Ma le ipotesi aperte sono quelle di Pdl e Lega (il nome, ovviamente, è quello di Pietro Foroni, ndr) . Fra stasera e domani, comunque, dovremmo decidere». Così, mentre il nome di Adriano Croce, ex sindaco bassaiolo, non sembra a sua volta riuscire a superare l’embargo imposto dai vertici del territorio, sicuramente guardando spassionatamente la mappa delle province lombarde e dei posti assegnati nelle grandi aziende lombarde, partecipate dalla Regione, le posizioni della Lega sono già abbastanza fornite. Tanto da non consentire - in teoria - di dar spazio a ulteriori concessioni, come accadrebbe nel caso di una investitura di Foroni.

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