dal Giorno di Oggi
Chi l' detto che la giornata migliore del centrodestra sarebbe stata proprio venerdì 17? La data che la superstizione bolla d’infamia, per paradosso, è infatti in vista delle elezioni provinciali di giugno l’attimo della chiarezza, dello scioglimento del nodo più ingarbugliato che la recente storia politica del territorio ricordi. Con l’incarico ufficiale, sospirato, contestato, negato e infine concesso a furor di popolo a Pietro Foroni, sindaco leghista di Maleo, i casi curiosi non sono terminati. Di rado si è visto infatti un partito grande come il Pdl, quasi 50mila voti alle politiche, fare di tutto per cedere la candidatura ad altri, al punto da ingaggiare un braccio di ferro estenuante, durato settimane, con i dirigenti regionali e nazionali. Sul leghista Foroni, però, si è creata per la prima volta l’unità del centrodestra. E nessuno potrà mai imputare al centrodestra di non aver saputo scegliere in autonomia, con una evidente capacità di unità. Manca l’Udc, è vero, ma per la prima volta in provincia Forza Italia, An e Lega sono insieme fin dal primo turno. Un «vantaggio» che certo i vertici del Pdl locale non volevano lasciarsi sfuggire. Ma ogni conquista ha anche un prezzo. Quello pagato oggi dal nascente Pdl è quello della leadership della coalizione, palesemente riconosciuta alla Lega, capace non solo di selezionare i suoi uomini, ma anche di difenderli, di fare quadrato e di riuscire a organizzarsi stabilmente sul territorio. Ed è qui la differenza con il Pdl. Lo ha detto ieri - indirettamente - anche Giancarlo Regali: scegliere un nome del Pdl in questa fase avrebbe portato a «qualche problemino». Tradotto, significa malcontento e qualche divisione interna. Così, meglio affidarsi alla collaudata macchina della Lega, che avrà pure meno voti del Pdl, ma ha struttura e solidità sufficiente per tener testa a Felissari e al suo centrosinistra. Ed ecco il supremo paradosso di questo venerdì 17. I molti voti di Forza Italia e An sono senza dubbio i più politici, i più legati al consenso del Governo nazionale. La Lega invece garantisce la capacità di mobilitare anche il livello amministrativo. E alla fine i dubbi dei vertici regionali azzurri si sono dissolti. Compiendo quello che lo stesso segretario del Carroccio, Guido Guidesi, definiva «un miracolo». Se questo, però, basterà a vincere a giugno, è ancora tutto da vedere.
sabato 18 aprile 2009
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