dal GIORNO di oggi..
MESI di zuffe, confusione e attese frustrate, la trattativa sul candidato di centrodestra alle provinciali non è ancora risolta. Da una parte i vertici locali del Pdl che, bocciato Antonio Biancardi, hanno dato appoggio al candidato leghista Pietro Foroni, rinunciando a un proprio nome, dall’altra i vertici regionali, Guido Podestà in testa, che sbarrano ancora la strada a questa ipotesi. Ma la rinuncia in favore della Lega non va giù anche a parte degli iscritti. A farsi portavoce della tensione è il responsabile cittadino di Forza Italia, Pierfrancesco Cecchi. «Dopo Stefano Buzzi mi sono assunto l’onere e l’onore di traghettare il partito in città verso il Pdl — premette —, l’ho fatto con approccio più da tecnico che da politico».
Come giudica, da tecnico, allora la situazione delle candidature?
"È da novembre che chiedo lumi sulla candidatura alle Provinciali. È evidente che nella base c’è malumore e scontento. Le dichiarazioni del campo avverso che i giornali riportano sulle difficoltà interne al centrodestra, purtroppo, rispondono al vero. Dai vertici del partito ci si aspettava la possibilità di scegliere in autonomia il candidato per il territorio. Invece si assiste a un teatrino, a un rimbalzo continuo fra livelli sempre più alti — scandisce senza riserve Cecchi —. In una provincia vitale come la nostra doveva essere la base locale a scegliere, senza dover assistere a giochi e giochini: tu prendi Brescia, io Lodi... È una cosa antipatica, poco elegante».
Quindi, che sensazione ha per il futuro?
«Lo diciamo da mesi. Ora sia i tesserati che diversi imprenditori, pronti ad appoggiarci, si stanno allontanando».
E la scelta di lasciar campo libero alla Lega, rinunciando a un candidato del Pdl?
«I numeri danno ragione al Pdl, è chiaro che c’è disappunto nella base».
Come vede i nomi che sono usciti?
«Mah, Biancardi, che ho incontrato, è sicuramente una persona nota. Ma ha fatto poca vita di partito. Un esterno può anche andare bene, ma non mi sembra ci sia adesione a una sua candidatura. Quanto a Foroni, io faccio l’avvocato, come lui, ma non l’ho mai incontrato. È un giovane amministratore. Ma non è del Pdl...».
E allora chi vedrebbe bene in questo ruolo?
«Tra gli uomini del Pdl, Claudio Pedrazzini. Un giovane, che si è fatto in quattro in questi anni per il partito, lavorando con tenacia. Credo che la sua poteva essere, e forse può essere ancora, una candidatura eccellente. Certo questa campagna elettorale sarà difficile; sono poco fiducioso: a chi correrà rimane solo poco più di un mese e mezzo. E Felissari è molto conosciuto...».
mercoledì 15 aprile 2009
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