mercoledì 2 aprile 2008

DA FERRARA CON FURORE


Aula magna del liceo Verri: sotto lo sguardo di un Cristo Crocifisso dipinto sul muro di fondo, ieri è arrivato Dario Franceschini, vicesegretario del Pd. Una sinistra croce e martello. Scopo ufficiale della visita, un impegno elettorale. Mezz'ora di ritardo, dovuta, forse, al passaggio della Lancia Thesis del politico lungo la Statale 235. Almeno questo si malignava nelle prime file. L'assemblea, presenti i vertici istituzionali e i candidati locali, doveva, stando all'organizzazione, nascere secondo un sistema nuovo: quattro persone selezionate secondo la specie e la taglia: pensionato, donna, giovane e lavoratore dipendente dovevano proporre le loro selezionatissime domande sul programma del Pd, assist necessario al leader, dal pesante accento ferrarese, per raccontare che cosa di nuovo (?) si propone il partito di Franceschini, ma anche di Veltroni. Curosità finale: nel programma c'era anche la domanda di un "domandatore" dal pubblico che fosse un lavoratore autonomo. Salvo errori, però, non si è riusciti a trovarli. Che succede? Il popolo delle Partite Iva non crede nell'avvenire disegnato dal Pd?
Ai posteri (delle elezioni) l'ardua sentenza.
Ultima notazione: come Veltroni, anche Franceschini è arrivato con un abito blu tutto stazzonato. Forse i sedili del pullman non sono più comodi di quelli in Alcantara della Lancia di servizio.

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