UNA MAGGIORANZA, TRE VOTI DIVERSI: sì, no, mi astengo.
Il tema della lotta alla droga, e un attimo di confusione in Consiglio, creano una spaccatura nella maggioranza. Nel Consiglio di ieri sera, infatti, il rappresentante leghista, Alberto Segalini, ha presentato un ordine del giorno nel quale chiedeva un maggiore impegno della Giunta nella lotta alle droghe. Tutte, anche quelle cosiddette leggere. La votazione è caduta alla fine della prima parte del Consiglio, e questo ha contribuito a creare confusione. Parte della maggioranza attendeva una sospensione per vedere se fosse possibile eliminare o emendare il riferimento ai canabinoidi. Alla fine, però, si è votato direttamente. Risultato: spaccatura su tre fronti. Da una parte il grosso dei consiglieri Pd, che si sono astenuti, da un’altra la Sinistra, che ha votato contro, da una terza il presidente del Consiglio comunale, Gianpaolo Colizzi, che ha votato a favore, insieme all’opposizione. Fra i contrari, Alloni, Baroni, Passamonti, Bosani, Negroni e Garbarini, che ha motivato la scelta di votare diversamente rispetto al gruppo con “la mancanza di tempo per discutere e decidere sul documento”. Il voto favorevole di Colizzi, tuttavia, ha sollevato una forte reprimenda del consigliere Paganini, accolto dal presidente con una dichiarazione netta.”Ho ricevuto una forte reprimenda da un consigliere di maggioranza per il mio voto favorevole. Io ho sottoscritto un programma e l’impegno di sostenere il sindaco e la sua Giunta. Come presidente assicuro i diritti di tutti. Come consigliere rivendico il diritto di parlare liberamente. Il mio è stato un voto consapevole. Sulla droga sostengo l’idea della tolleranza zero”. Da qui una selva di applausi della minoranza e il silenzio della maggioranza. Colizzi, tuttavia, è intervenuto a placare l’inatteso successo nelle fila del centrodestra: “Non servono applausi, il mio è stato un intervento sofferto”. A stretto giro di posta è giunta la replica di Paganini, affidata a una dichiarazione scritta, nella quale ha ricostruito la vicenda: “Secondo me alcuni passaggi dell’ordine del giorno potevano essere migliorati, se questo non è avvenuto, è anche responsabilità del presidente del Consiglio, che non ha saputo, in questa occasione, gestire l’assemblea. Mi sono sentito in dovere di sottolinearlo all’interessato stesso. Forse con una veemenza eccessiva, e di questo mi scuso. Ma rimane il fatto che il Consiglio si è trovato da solo con la minoranza. Questo poteva essere evitato”.
giovedì 8 maggio 2008
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