giovedì 4 dicembre 2008

CONTRORDINE: IERI CI HANNO INSEGNATO CHE LODI E' PROPRIO COME GELA

Abbiamo peccato di lesa maestà. Facciamo volentieri ammenda: evidentemente scrivendo che Lodi non era Gela abbiamo toppato magistralmente. Ci hanno spiegato ieri che siccome boss mafiosi prendono appalti a Tavazzano (una cosa è dirlo, un'altra è poterlo scrivere su un giornale: ci vogliono atti che per la nostra insipienza non abbiamo trovato) Lodi (o meglio Tavazzano) è come Gela. Ne prendiamo atto: evidentemente dicendo quella che ritenevamo una ovvietà geografica pensavamo di segnalare solo che qui, ancora per il momento, in futuro chissà, non chiedono il pizzo ai commercianti del centro e non ci sono palesi tentativi di infiltrazione mafiosa nelle istituzioni, anche perché, altrimenti, siamo certi che i per nulla rampanti attori di città con la felpa non presterebbero la loro opera nel gestire spettacoli o dirigere sale teatrali... Che dire, ci siamo sbagliati, facciamo ammenda e abiuriamo. A tal proposito quindi, visto che senz'altro presto la redazione locale per la quale mi onoro di lavorare sarà sciolta per infiltrazioni mafiose, prego il gentile pubblico di rispondere all'annuncio qui sotto pubblicato. Così da riempire il posto lasciato vacante dalla cacciata di quel rampante cronista di provincia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Buongiorno,
stavo seguendo questa cosa interessante, e ho trovato questa sua risposta, alla quale vorrei controbattere con dei dati. E' facilissimo trovare atti riguardanti le infiltrazioni mafiose nel lodigiano, ma visto che io sono un ridicolo blogger-scribacchino e lei è un Giornalista, le darò solo qualche spunto: 2006, procura di Caltanissetta, indagine e arresti tra il varesotto, il lodigiano e il bresciano per una serie di appalti e subappalti edili, anche alla centrale di Tavazzano, legati ai Rinzivillo e a Bernascone.
Oppure sempre nel Varesotto, sarebbe stato interessante seguire - interessante per un Giornalista, dico - le indagini sugli appalti del nuovo reparto di malattie infettive di Varese, dove ci fu un passaggio di consegne dalla ditta "A" alla ditta "B" di Gela, senza che venissero fatti, pare, i dovuti controlli antimafia nonostante il titolare della ditta B fosse già stato sotto inchiesta due volte per associazione a delinquere di stampo mafioso.
E poi c'è il grande fermento e movimento intorno agli appalti per l'Expo, gli appartamenti che la 'Ndrangheta continua a comperare tra il lodigiano, il cremasco e il milanese... ma qui mi fermo, sicuramente un Giornalista come lei avrà più mezzi e capacità per approfondire.
Io il "La" perché lei si informi l'ho dato. Poi se prefersice mettersi in coda insieme a quanti preferiscono negare l'emergenza mafia al Nord, faccia pure. La capirei anche, è una fila con le poltroncine, comoda, riscaldata e natalizia.

Cordialmente,
Francesco Lanza