venerdì 13 novembre 2009

FORONI SI CAVA GLI ASPRENTI DALLA SCARPA..

Una volta tanto pubblichiamo un comunicato stampa.




Imbarazzo e sconcerto a San Cristoforo di fronte alle dichiarazioni comparse sulla stampa nella mattinata di venerdì a norme dei titolari della ditta di recupero di materiali inerti, i quali sono tornati ad accusare Provincia di Lodi e Parco Adda Sud quali responsabili della chiusura dell’attività e della conseguente cassa integrazione per 11 lavoratori.
“La precisazione del signor Marco Asprenti sul cambio della guardia in Provincia, seppur teoricamente a mio favore, non ammorbidisce per nulla la mia posizione – tuona il Presidente Pietro Foroni – anzi, se possibile la rende ancor più aspra e dura. Sembra apparire in tutta evidenza la strategia dell’imprenditore di continuare a rilanciare per non assumersi la propria responsabilità nei confronti dei dipendenti, cercando anzi di scaricarla sugli enti pubblici. Un giochetto che non troverà mai la mia sponda”.
Secondo Foroni, la vicenda è ormai chiarissima: “prima abbiamo dichiarato la massima disponibilità per operare in tempi celeri sulla costruzione di un nuovo impianto, e allora gli
Asprenti hanno chiesto la nuova autorizzazione per il vecchio. Poi, una volta capito di poter ottenere anche questa, hanno nuovamente ribaltato la situazione chiedendo di non eseguire la messa a norma dell’impianto e di operare in deroga alla legge. Ora cercano di disunire il nostro fronte attaccando la parte tecnica e salvando quella politica, sperando forse di ottenerne qualche vantaggio. Domani, probabilmente, cercheranno di farci litigare con il Parco Adda Sud”.
Anche il Settore Ambiente della Provincia di Lodi ha colto con estrema sorpresa gli attacchi degli Asprenti, tanto più che nelle ultime settimane gli uffici hanno prodotto un enorme sforzo per cercare di soddisfare le richieste, incontrando più volte (l’ultima volta questa mattina, nds) anche i dipendenti dell’azienda.
“Ci siamo chiesti da subito se l’azienda avesse la reale intenzione di proseguire nell’attività oppure tergiversasse in attesa di qualche diniego amministrativo da poter accampare come scusa – riprende il Presidente – e siccome di “no” non ne sono arrivati ora si trova scoperta”.
In definitiva, ciò che gli Asprenti chiedono è di lavorare ancora in deroga alle norme di legge: “ripeto a beneficio di tutti quanto già detto due settimane fa: il Bengodi delle deroghe non esiste più. Qui vige la legalità ed io ne sono il garante. E’ dovuto a tutti quegli imprenditori che di deroghe o favori non ne hanno mai visti né chiesti, basandosi solo sulle proprie forze”.
Il Presidente chiude l’argomento annunciando il silenzio: “non credo la vicenda meriti più alcun tipo di dichiarazione”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bravo Foroni, questo si chiama parlar chiaro....