Settembre, andiamo. E' tempo di migrare.
Ora in terra laudense i miei assessori
lascian gli alberghi e vanno verso i seggi:
Ora scendono al loro Adda selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
Han già bevuto come spugne ai crotti
alpestri, che tuttor sapor di vino
rimane ne' cuori esuli a conforto,
che lungo illude la lor sete in via.
Novellansi capitoli di spesa.
Or in piazza del Broletto già cammina
la greggia. Senza mutamento è l'aria.
Isciacquío, calpestío, dolci romori
Annuncian loro arrivo al sacro desco
dove travaglio attende e clientele
Ah perché non son io cò miei assessori?
martedì 26 agosto 2008
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